Parigi: violenta repressione nei confronti di migranti tunisini in fuga

Gli esuli del maghreb in arrivo nelle grandi metropoli europee stanno vivendo sulla propria pelle le politiche repressive della fortezza europa.
In fuga dai regimi, i dannati della terra subiscono gli stessi trattamenti dei loro paesi d’origine.
A quando una presa di coscienza da parte nostra?

RESOCONTO DI UNA GIORNATA DI SGOMBERO
Tratto da indymedia.paris

Questo mercoledi 4 maggio, alle 13.45, la polizia francese ha attaccato un palazzo occupato da dei migranti tnisini a Parigi in avenue Simon-Bolivar nel 19e arrondissement. Diverse centinaia di poliziotti hanno brutalmente attaccato lo stabile e i suoi occupanti tunisini oltre alle persone venute in loro sostegno. All’interno, i solidali hanno cercato di frenare l’avanzata poliziesca, hanno poi provato ad uscire per poi infine venire arrestati. I tunisini sono stati caricati dentro tre bus. Il solidali hanno manifestato e tentato di impedire fisicamente che i tunisini venissero caricati sui bus e cercato di impedire la loro partenza.
I poliziotti hanno violentemente represso questi tentativi, senza che si sappia al momento quanti siano i feriti. Qualche minuto prima dell’assalto, si è potuto vedere Contassot (deputato) dei Verdi e del Municipio di Parigi arrivare e discutere con la polizia mentre in torno la sbirraglia pestava.
“Non si è potuto fare niente contro la forza; è la prefettura che decide, non il municipio di Parigi”, ha dichiarato ai manifestanti. La violenza, tanto fisica che morale e psicologica è stata indescrivibile.
Una violenza che strazia i cuori.
Gli slogan sono stati scanditi ovunque: “Polizia vattene”, “puzza Vel d’Hiv”(1), “ Sarkozy complice di Ben Ali!” “Contassot collaboratore!”, “Di cosa avete paura?”, “libertà, libertà!”…Una giovane donna piangeva…Un anziano raccontava: “mi ricorda la mia infanzia a Parigi, sotto l’occupazione nazisti, nel 19e arrondissement, i poliziotti francesi avevano arrestato una madre ebrea e il suo neonato.; avevano messo la madre dentro un camion e il suo bambino in un altro…C’era una scuola ebraica, era vuota…” Infiltrati tra i manifestanti dei collaboratori hanno dichiarato “è la prefettura che decide , non il municipio di Parigi; questi giovani non combinano niente!”
Un ultimoattacco della polizia (150 insieme) ha aggredito l’ultimo gruppo di manifestanti sul marciapiede con una brutalità inaudita. Hanno tagliato il gruppo in due dove una parte ha potuto rifugiarsi nel giardino mentre l’altro veniva arrestato e portato via, oltre ad un fotografo che stava lavorando li in mezzo. Qualch minuto prima, nel giardino, un impiegato della città di Parigi si è approcciato dalla piccola porta in ferro, accompagnato da tre impiegati della sicurezza della città di Parigi. Hanno voluto incatenare la porta al fine di aiutare la polizia ad arrestare tutti i manifestanti sul marciapiede. Fortunatamente dei manifestanti nel giardino hanno potuto impedirlo, evitando dunque diverse decine di arresti. Diverse decine di persone della CFDT vicina hanno osservato la scena dalle finestre dei loro uffici li vicino…. Elicotteri della polizia volavano senza sosta sopra la genta…I nostri amici tunisini ci hanno lasciato brutalmente, distrutti da una repressione ingiusta.Rimbehttp://paris.indymedia.org/spip.php?article6694

(1)
“la rafle du Velodrome d’Hiver”, il piu grande arresto di massa di ebrei in francia avvenuta durante la seconda guerra mondiale (16-17 luglio 1942)

About bardanera

Figlio di Chernobyl, nato in una fredda mattina autunnale, Bardanera ha, da poco, tirato una linea di demarcazione tra il suo passato e ciò che sta costruendo. Musico, operatore sociale ed attivista libertario, ama i carciofi sott'olio, la musica celtica e suonare il banjo nudo al chiaro di luna. Odia il pop, le divise, e tutto ciò che rende la sua vita e quella degli altri una prigione.
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