Due parole a proposito

Il vento xenofobo ed intollerante che attanaglia il Ticino e l’Europa intera ci ha lasciato per troppo tempo spettinati ed impotenti. Lo scempio, la persecuzione e questo ritorno alla classificazione meramente razzista di cittadino di seria “A” e di serie “B” non ci lascia indifferenti, e lo sconforto, l’impossibilità, la rassegnazione sono parole che devono cominciare a uscire dai nostri vocabolari, lasciando il posto alla voglia di rimetterci in cammino, con chi non conosciamo, ascoltando e domandando, costruendo insieme, tassello per tassello, un percorso di lotta antirazzista ed internazionalista che porti un po’ di aria nuova e allo stesso tempo soffi sulle braci di un malcontento latente in ognuno/a di noi.

Decidiamo di chiamare questo blog “La sponda”, riferendoci al fatto che in quest’epoca di respingimenti, di naufragi, di persecuzioni, di rimpatri coatti ma anche di rivolte, di speranza e di esodi, il territorio che ci ospita, il Ticino, non è mai stato cosi’ vicino al mare come in questo momento. Scegliamo di stare dalla parte di chi ha scelto di partire e venire in Occidente perchè costretto/a dalle barbarie del capitalismo e del neocolonialsmo o per il semplice ed atavico fattore che spinge ogni donna ed ogni uomo a viaggiare, a percorrere rotte e cammini ignoti, praticando il diritto di andare e di restare ovunque, percorrendo lidi e sponde aperte e solidali.